Diagrammi a barre e diagrammi a torta
Per descrivere i dati categorici sono comunemente usati i diagrammi a barre (o ortogrammi) e i diagrammi a torta (o diagrammi a settori circolari).
Il diagramma a barre
Se il nostro scopo è quello di attirare l’attenzione sulla frequenza di ogni categoria, allora molto probabilmente disegneremo un diagramma a barre; se il nostro scopo è invece quello di sottolineare la proporzione di ciascuna categoria, allora la scelta più opportuna sarà il diagramma a torta.
In un diagramma a barre l’altezza di ogni rettangolo rappresenta la frequenza e non è necessario che le barre si tocchino.
ESEMPIO
Il diagramma a barre sovrapposte
Quando si è anche interessati alle componenti delle singole categorie, può essere usata un’estensione utile e interessante del diagramma a barre.
ESEMPIO
Vogliamo rappresentare il numero di iscritti, in due anni diversi, a tre specializzazioni di tipo STEM presso una piccola università privata.
Queste informazioni possono essere rappresentate in un grafico a barre in cui il numero totale degli iscritti per ogni anno viene disaggregato nelle tre specializzazioni, individuate da ombreggiature diverse, come nella figura qui sotto.
Questo tipo di diagramma è chiamato diagramma a barre sovrapposte.
Diagramma a barre accostate
La figura sotto rappresenta gli stessi dati in un grafico che è chiamato diagramma a barre accostate.
Entrambi i grafici permettono un confronto visivo tra i totali e le singole componenti:
in quest’esempio si nota che l’andamento delle iscrizioni dal 2021 al 2022 è stato stabile si è distribuito in modo in modo simile negli anni presi in considerazione, tra le tre specializzazioni.
Il diagramma a torta
Se vogliamo focalizzare l’attenzione sulla proporzione delle frequenze in ogni categoria, allora sarà preferibile usare un diagramma a torta per evidenziare la suddivisione del tutto nelle sue parti.
Il cerchio (o “torta”) rappresenta il totale, i settori circolari (o “fette della torta”) rappresentano le parti del totale.
Il diagramma a torta è costruito in modo che l’area di ciascun settore circolare sia proporzionale alla frequenza corrispondente.
ESEMPIO
DATI SULL’ECOMMERCE 2021 IN ITALIA
Nel proprio focus sull’eCommerce in Italia 2021 Casaleggio Associati stima in oltre 48.2 miliardi di euro il fatturato annuo in vendite digitali (con una lieve flessione, dell’1%, rispetto alla rilevazione precedente): di questo almeno il 48% è riferito al canale mobile (percentuale risultata in crescita di almeno il 4% in un solo anno).
Invariati anche i settori che, più degli altri, contribuiscono all’exploit di acquisti in Rete da parte degli italiani: tempo libero (a cui sarebbe riferito il 48% degli acquisti digitali), beni di largo consumo (21%), turismo (11%), alimentare (che, nonostante la crescita degli acquisti food online nel 2020, rimane fermo al 5%) e servizi in particolar modo di tipo assicurativo (5%).